Itinerari guidati nella Rimini romana a cura di Ilaria Balena, Marina Della Pasqua, Francesca Minak, collaboratori dei Musei Comunali:
La città e i suoi monumenti
Breve illustrazione della città romana e a seguire passeggiata per visitare i principali monumenti: il Ponte di Tiberio, il Foro e la Porta Montanara, l'Arco d'Augusto.
Traendo spunto dalla mostra allestita a Rimini su Costantino (Castel Sismondo), il Convegno si propone un incisivo affondo su un grande tema parallelo alla storia e alla fortuna del primo imperatore cristiano: quello delle sue "eredità". Eredità politiche, ideologiche, iconografiche, letterarie, che si proiettano sulla storia del medioevo e dell'evo moderno, avendo il loro punto di forza prima nel celebre constitutum Constantini - il documento che supporta il potere temporale dei papi - e quindi nella dimostrazione filologica e umanistica della sua natura di falso storico che ne smantella per sempre la legittimità. Concorrono a far luce su Le eredità di Costantino antichisti e modernisti, studiosi della storia di Roma e di Bisanzio, sofisticati indagatori di ideologie politiche.
I sessione (ore 10): introduce Ezio Raimondi (Presidente dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna); Andrea Giardina (Università di Roma La Sapienza), Costantino e il tardo antico; Angela Donati (Università di Bologna), Echi dell'epigrafia costantiniana; Giovanni Maria Vian (Università di Roma La Sapienza), Sfortune e fortune cristiane di Costantino; Lorenzo Braccesi (Università di Padova), Eclisse e resurrezione della fortuna di Costantino; Gian Mario Anselmi (Università di Bologna), Costantino tra Dante e il Rinascimento.
II sessione (ore 15): introduce Luigi Malnati (Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna); Luciano Canfora (Università di Bari), Giuliano e Costantino; Giuliana Calcani (Università di Roma 3), Oltre la New Age; Piergiorgio Grassi (Università di Urbino), La Teologia come problema politico; Silvia Ronchey (Università di Siena), Il titolo di Costantino nel Quattrocento tra Rimini e Mistrà: dal matrimonio di Cleope Malatesta e Teodoro il Paleologo alla crociata di Sigismondo in Morea.
Il convegno è promosso dall'Istituto per i beni artistici, naturali e culturali della Regione Emilia-Romagna.
Maria Grazia Maioli, archeologa direttrice presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, partendo da fonti romane di vari secoli (Catone, Columella, Apicio), ricostruisce l'alimentazione dei Romani nelle diverse epoche e circostanze: dai semplici piatti di epoca repubblicana, al cibo che si poteva acquistare per strada, ai sontuosi banchetti dell'età imperiale. Uno spazio sarà dedicato ad illustrare i sistemi di cottura e di approvvigionamento dei prodotti, alla presentazione in tavola delle portate, ai cibi desueti o che necessitavano di trattamenti speciali.
Si propongono quattro incontri con ragazzi tra gli 11 e 14 anni, alla scoperta della cultura degli antichi Romani, della loro lingua e dei loro costumi.
Conduce Roberto M. Danese (Università di Urbino).
Prima giornata: Il lungo viaggio del latino dall'antichità ad oggi.
Come ha fatto la lingua di una civiltà antica, ormai scomparsa da secoli, ad arrivare fino a noi? Dalle iscrizioni pubbliche alle scritte sui muri: come possiamo "sentire" ancora la voce dell'antica Roma. Dalla "penna" dei grandi scrittori di duemila anni fa ai nostri libri e ai nostri computer: l'avventura della lingua latina fra tradizione e modernità.
E' richiesta l'iscrizione.
Inaugurazione di una mostra fotografica reduce dalla Maison de l'Unesco a Parigi, a cura di Sergio Frau e Giovanni Manca, che raccoglie immagini e testimonianze di una "Grande Storia nascosta dalla Geografia": un'ipotesi affascinante sulle Colonne d'Ercole che autorizza a guardare con occhi nuovi il Mediterraneo antico. La mostra [www.colonnedercole.it] ricostruisce la prima storia del Mediterraneo attraverso mappe, portolani, 200 immagini d'autore, bronzetti nuragici riportati a dimensioni umane e testimonianze d'epoca che scandiscono l'intero percorso. Atlantikà, infatti racconta la grande avventura di un'isola archeologicamente ricchissima di reperti del II millennio a.C., che però a un certo punto sparì dalla memoria, rimanendo solo nei miti come un Aldilà favoloso, in mezzo al mare, al di là delle Colonne d'Ercole. Dal 200 a.C., quando le Colonne d' Ercole slittarono a Gibilterra per aggiornare e ampliare le nuovissime mappe alessandrine, quella Terra d'incanto - divenuta ormai Atlantide? - fu cercata un pò ovunque, sempre fuori da Gibilterra però. Un libro-inchiesta di Sergio Frau ha riposizionato quelle Colonne dov'erano all'inizio: nel Canale di Sicilia; le fonti antiche sono tornate comprensibili: persino l'Isola di Atlante di cui parla Platone in due dialoghi si è materializzata di nuovo.
Introduce lo scrittore e giornalista Sergio Frau ("la Repubblica").
Incontri con scrittori e saggisti dell'antico: rassegna di novità editoriali in materia di storia e cultura antica o di riuso del classico presentate dagli autori. Introduzioni e letture a cura di giovani studenti, già allievi del Liceo classico "Giulio Cesare" di Rimini. Con aperitivo
Ore: 19:00 - Corte Biblioteca Gambalunga
Anna Jellamo, Il cammino di Dike. L'idea di giustizia da Omero a Eschilo, Donzelli 2005. Anna Jellamo, Il cammino di Dike. L'idea di giustizia da Omero a Eschilo, Donzelli 2005.
Qual è¨l'origine dell'idea di giustizia che èalla base della nostra cultura? Da questo interrogativo parte l'indagine di Jellamo, docente di Filosofia del diritto e Filosofia politica (Università della Calabria). Abitualmente èSocrate il primo nome al quale si associa la riflessione sulla giustizia, in realtà il pensiero della giustizia lo precede. Nel VI secolo sono già tutti presenti gli elementi che ancora connotano l'idea di giustizia: la simmetria, la reciprocità, la proporzione. Il "cammino" di dike èil procedere lento dell'idea di giustizia attraverso i sentieri dell'epos omerico e della poesia esiodea, della lirica del VII-VI secolo, fino ai frammenti dei primi filosofi, Anassimandro, Pitagora, Eraclito, Parmenide, e alle opere del primo dei grandi tragici, Eschilo.
Introduzione e letture: Emanuele Casablanca
In caso di maltempo: Sala della Cineteca
Ore: 19:00 - Piazzetta Gregorio da Rimini, Libreria Riminese
Emanuele Narducci, Introduzione a Cicerone, (4. ed. aggiornata e arricchita), Laterza 2005.
Nella forma di agile profilo destinato al pubblico colto ma non specialistico, Narducci (Università di Firenze), propone un'nterpretazione altamente originale e innovativa dell'attività intellettuale e della produzione letteraria di Cicerone, sullo sfondo della crisi politico-sociale della repubblica romana. Emerge in primo piano la strettissima connessione che salda, nella personalità di Cicerone, l'impegno politico con quello intellettuale: ambedue intesi a orientare l'opinione pubblica delineando le prospettive di un rinnovamento della società, nel tentativo di opporre la civiltà del confronto e del dibattito al prevalere della nuda forza delle armi.
Intervista e letture: Matteo Castellucci
In caso di maltempo: Vecchia Pescheria
Ore: 19:00 - Sala Grand Hotel Rimini
Monica Centanni, Alessandro il Grande, Bruno Mondadori 2005.
Il libro presenta, in una nuova traduzione curata da Centanni (Università Cà Foscari di Venezia), due fra i testi più importanti per la ricostruzione della vita e delle gesta di Alessandro. Il Romanzo di Alessandro (III a.C.-I d.C) assembla materiali storici e leggendari eterogenei e viene attribuito dalle fonti antiche a Callistene, a Tolomeo, ad Aristotele, che fu maestro di Alessandro. Nella Vita di Alessandro (composta intorno al 115 d.C.), Plutarco propone una biografia che mette in luce il carattere del condottiero, le sue virtù di magnanimità, di nobiltà d'animo, di coraggio, ma anche la sua ira, i suoi scatti capricciosi e violenti, la sua nervosa e incontenibile passionalità. Le due opere ancora oggi conservano una freschezza di scrittura sorprendente: non per caso hanno contribuito, attraverso i secoli, a rinnovare il mito del "più valoroso e nobile degli uomini".
Introduzione e letture: Andrea Nini
Ore: 19:00 - Corte degli Ulivi, Libreria Luisè, Corso d'Augusto 76
In occasione delle presentazioni delle opere, il libraio ed editore Luisè allestirà nella sua libreria una mostra d'incisioni a tema.
Paola Novara (a cura di), Rimini tra tarda antichità e alto medioevo, con testi di Lorenza Angelini, Paola Novara e Valentina Pauselli ("Penelope". Serie monografica, 1), Rimini, ARRSA 2004.
Un quadro particolareggiato della Rimini a cavallo tra la tarda antichità e l'alto medioevo: l'evoluzione del paesaggio urbano, la cristianizzazione della città e i principali edifici attraverso l'analisi delle fonti storiche e archeologiche.
Introduzione: Giovanni Luisè
Inaugurazione della mostra curata da P. L. Foschi, C. Ravara Montebelli e C. Servadei.
E' l'occasione per presentare il delicato restauro, sponsorizzato da "Ladies' Circle Rimini", "Round Table Rimini", "Round Table San Marino", "Club 41 Rimini", "Club 41 San Marino", "Rotaract Rimini" e da "Rotary Club di Rimini", di quattro importanti vasi attici, sostanzialmente inediti, provenienti da tombe scavate in Etruria da Alessandro François fra il 1850 e il 1857 e attualmente conservati presso gli Istituti Culturali di Rimini. Si tratta di alcuni fra i pezzi di maggior interesse che fanno parte della raccolta di A. N. Des Vergers (Parigi 1805-Nizza 1867), insigne etruscologo e collezionista di antichità, che da Rimini, sua seconda patria dopo Parigi, tenne contatti con i più illustri studiosi dell'epoca, particolarmente con Bartolomeo Borghesi.
L'esposizione si aprirà con una lezione magistrale di Bernard Andreae, archeologo di fama mondiale e già direttore dell'Istituto Archeologico Germanico.
L'iniziativa è promossa dall'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
Il tema costituisce il più affascinante 'giallo' della storiografia antica, che potrebbe incrinare la stessa attendibilità della pagina di Erodoto, il 'padre' della storia. Ne discuteranno - con l'antichista Lorenzo Braccesi - lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, l'etruscologo Giuseppe Sassatelli e il soprintendente archeologo Luigi Malnati. La cornice evocativa sarà quella, non a caso, della rocca etrusca di Verucchio, dove le voci di Lucia Ferrati e di Pietro Conversano creeranno magiche dissolvenze, recitando testimonianze di storici e di poeti sospesi fra passato e presente.
Questo "commento magistrale" parte da testi di Erodoto, Dionigi di Alicarnasso, e altri autori antichi e moderni.
Ingresso a pagamento.
In caso di maltempo: Teatro Comunale Eugenio Pazzini di Verucchio
De Reditu(Il Ritorno) di Claudio Bondi, Italia 2004.
Da una cronaca di Claudio Rutilio Namaziano, un viaggio nella decadenza dell'impero romano, tra i barbari invasori e il cristianesimo in ascesa. L'esempio èquello del Rossellini televisivo.
Presentano: Gianfranco Miro Gori e Roberto M. Danese
Ingresso a pagamento
In caso di maltempo: Supercinema