Museo della Città (ala moderna)
21 giugno-28 luglio
A cura di Paolo Simonazzi
La mostra raccoglie scatti realizzati dal fotografo reggiano Paolo Simonazzi nell'arco di un decennio a documentare la pacifica penetrazione dell'iconografia americana nel paesaggio culturale e architettonico della via Emilia lungo tutto il suo percorso da Piacenza all’Adriatico.
Accompagnato dalla musica di Bruce Springsteen e di Elvis Presley, e dal rombare inconfondibile della Harley, il mito del West si è cristallizzato ovunque nel mondo assurgendo a leggenda.
Le inquadrature sono così “americane” da sembrare direttamente importate dall'America. Protagoniste sono stazioni di servizio, posti di ristoro e insegne al neon, motociclette americane e sagre di paese che restituiscono un'atmosfera granulosa, aspra, vissuta, apparentemente non distante da quella che s'incontra sulla Route 66, da lui immortalata in un viaggio. Ma se aguzziamo la vista, scopriamo che il paesaggio e i dettagli di queste fotografie situano l'osservatore in un territorio diverso, distante da quello statunitense. Scrive Angela Madesani nel libro dedicato alla mostra, da lei curato: “In questo lavoro, carico di impatti emotivi, sono i sogni e le contraddizioni di una terra che appartiene strettamente (a Paolo Simonazzi, ndr). Vi è un legame intenso fatto di utopie e di realtà. In certe immagini il tempo pare relativo, comunque sospeso: ci sono le motociclette, i cavalli, Elvis Presley, ma anche il cibo, i colori, le balere di provincia. Tutto pare convivere in perfetta armonia, in equilibrio iconografico e non solo… Mi pare di scorgere qui una dimensione malinconica, anche nelle immagini più colorate, più gioiose. Vi è una presenza-assenza continua delle cose, rimandi sentimentali e non solo. Dove non tutto è immediato, alcune immagini, quasi tutte, necessitano di un pensiero.
Molte di queste fotografie rappresentano luoghi che non esistono già più. Il mutamento del paesaggio è vorticoso, il nostro è il tempo del consumismo in tutti i sensi. Non ci sono più pause di riflessione, momenti di noia.”