Festival del mondo antico

 

Perdere se stessi: Ovidio e esperienze dell'Exilium

Dialogo sul viaggio nel mondo antico

Data: 21-06-2013
Ora: 18:00
Luogo: Museo della Città - Sala del Giudizio
Rubrica: Dialoghi

Lectio magistralis di Maurizio Bettini
Ivano Marescotti legge Ovidio

Che cosa significava exilium per un Romano? Non solo l’abbandono forzato della propria terra, del proprio solum, ma anche l’esclusione dalle due sostanze che, nella cultura antica, più fanno comunità: l’acqua e il fuoco. Allora come oggi, però, esilio poteva significare anche altro, come mostra l’esperienza di Ovidio a Tomi: perdere la propria lingua, perdere se stessi.

Maurizio Bettini, classicista e scrittore, insegna Filologia classica all’Università di Siena, dove dirige il Centro Antropologia e Mondo Antico. Tra i suoi libri: «C’era una volta il mito» (Sellerio, 2007), «Voci. Antropologia sonora del mondo antico» (Einaudi, 2008), «Alle porte dei sogni» (Sellerio, 2009), «Affari di famiglia. La parentela nella letteratura e nella cultura antica» (Il Mulino, 2009), «Per vedere se» (Il melangolo, 2011). Per Einaudi dirige la collana «Mythologica».

Ivano Marescotti Attivo in teatro dal 1981, lavora fra gli altri con Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Leo De Berardinis, Tierry Salmon, Giorgio Albertazzi, Valerio Binasco. L'esordio al cinema è datato 1989 con l'incontro con Silvio Soldini e la partecipazione al film L'aria serena dell'ovest lo convince a dedicarsi prevalentemente al cinema. Interpreta oltre 70 film, lavorando con registi di indiscussa importanza, tra i quali i premi Oscar Antony Minghella, Ridley Scott Roberto Benigni e, fra gli altri: Marco Risi, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati, Marco Tullio Giordana, Antonello Grimaldi, Klaus Maria Brandauer, Antoine Fuqua, John Irvin. Negli anni 2000 si dedica a fiction televisive di successo quali “Raccontami”, “i liceali”, “un medico in famiglia” ecc. L'attività cinematografica gli frutta 6 nomination al Nastro d'Argento, che vince nel 2004. Dal 1993 inizia un lavoro di recupero del suo dialetto Romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera grandi come Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso dialetto romagnolo e l’Orlando Furioso). Dal 2002 il Comune di Conselice gli assegna in gestione la programmazione del Teatro Comunale dove, oltre a gestire un cartellone teatrale nazionale, progetta e produce i suoi spettacoli. Nel 2004 costituisce la Patàka S.r.l. con la quale gestisce le proprie proposte culturali. Nel 2007 Riceve La Medaglia d’oro “Lectura Dantis”, dalla Società Dantesca di Firenze.Nel 2011 registra per le edizioni Zanichelli la “Divina Commedia” di Dante Alighieri, diffusa in Italia e all’estero sia in edizione scolastica che in circuito commerciale, cofanetto con 12 CD audio.