Il tema costituisce il più affascinante 'giallo' della storiografia antica, che potrebbe incrinare la stessa attendibilità della pagina di Erodoto, il 'padre' della storia. Ne discuteranno - con l'antichista Lorenzo Braccesi - lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, l'etruscologo Giuseppe Sassatelli e il soprintendente archeologo Luigi Malnati. La cornice evocativa sarà quella, non a caso, della rocca etrusca di Verucchio, dove le voci di Lucia Ferrati e di Pietro Conversano creeranno magiche dissolvenze, recitando testimonianze di storici e di poeti sospesi fra passato e presente.
Questo "commento magistrale" parte da testi di Erodoto, Dionigi di Alicarnasso, e altri autori antichi e moderni.
Ingresso a pagamento.
In caso di maltempo: Teatro Comunale Eugenio Pazzini di Verucchio
Massimo Cacciari propone una rilettura del Dialogo dei Meli tratto dal V libro della Guerra del Peloponnesodi Tucidide, dialogo che, nel racconto dello storico ateniese, precede il genocidio degli abitanti dell’isola di Melo, alleati di Sparta, da parte degli Ateniesi.
Questo commento magistrale si avvale della lettura scenica di Elena Bucci e Marco Sgrosso.
Massimo Cacciari riprende un tema che è al centro di Geofilosofia dell’Europa (Adelphi 2003), cioè quello delle ragioni conflittuali, delle contraddizioni che stanno alle origini della storia dell’Occidente, esemplificate in un passo immortale della Guerra del Peloponneso di Tucidide. Si tratta di un capolavoro della retorica della (pre)potenza noto come il Dialogo dei Meli: un dialogo lucido e spietato che il grande storiografo greco del V secolo immagina avvenuto tra gli ambasciatori di una Atene vincente e gli abitanti della piccola isola di Melo, a cui vogliono imporre la propria supremazia.
Ingresso a pagamento.
In caso di maltempo: Teatro degli Atti
Emanuele Severino introdurrà e commenterà alcuni passi dai frammenti di Eraclito, l’oscuro filosofo e poeta, e dall’ Orestea di Eschilo, il grande tragico filosofo. Voce recitante Toni Servillo (Premio David di Donatello 2005).
Nell’interpretazione di Emanuele Severino il significato attuale della guerra risiede nella sostanza delle riflessioni con cui si apre il pensiero filosofico occidentale. La grande e nobile temperie del pensiero greco è essa stessa responsabile della conflittualità specifica dell’Occidente che è anche la massima apparsa lungo la storia dell’uomo. Comprendere Eraclito ed Eschilo significa dunque andare alle origini della follia dell’Europa.
“La filosofia più antica è l’evocazione del senso inaudito della morte. Non è una semplice ‘meditazione sulla morte’: la filosofia ha inventato la nostra morte – ha inventato il modo in cui ormai muoiono tutte le cose della terra. Con rigore crescente, la civiltà occidentale – il cristianesimo, la scienza moderna, la civiltà della tecnica – trae tutte le conseguenze dell’invenzione greca della morte” [e. severino, Interpretazione e traduzione dell’Orestea di Eschilo, Rizzoli 1985].
Ingresso a pagamento.
In caso di maltempo: Teatro degli Atti
Ivano Dionigi, Direttore del Dipartimento di Filologia classica e medioevale nella Università di Bologna, introdurrà e commenterà una selezione (Empedocle e Lucrezio) dalle Vite immaginarie (1896) di Marcel Schwob, l’eclettico scrittore francese amato da Borges; voce recitante Monica Guerritore, introdurrà una selezione (Empedocle e Lucrezio) dalle Vite immaginarie di Marcel Schwob, il dimenticato scrittore francese amato da Borges; lettura scenica di Monica Guerritore.
Empedocle (poeta e filosofo greco del V sec. a.C.) che canta l’amore come legge naturale che compone gli elementi e ordina il cosmo, in opposizione all’odio che divide gli elementi e scardina l’universo; Lucrezio (poeta e filosofo del I sec. a.C.) che canta l’amore ora come pulsione naturale e necessaria (libido), ora come passione sconvolgente e distruttiva (cupido). Sono i due classici che Marcel Schwob interiorizza e fa rivivere con un forte sentimento delle cose e delle parole nelle sue Vite immaginarie: un’opera che lo ‘scapigliato’ e ‘maledetto’ scrittore francese della fine del XIX secolo scrisse all’età di ventinove anni all’insegna della tenerezza e della pietà.
Ingresso a pagamento.
In caso di maltempo: Teatro degli Atti.
Il coordinamento scenico degli eventi teatrali del Festival è di Lucia Ferrati e Pietro Conversano (Associazione Movimento Ultimo).