Una breve rassegna, introdotta e curata da Gianfranco Miro Gori e Roberto M. Danese, sulle possibilità che il cinema offre di una rilettura in chiave attuale della tragedia classica.
Luna rossa di Antonio Capuano (Italia 2001, 116’)
Basato sull’Orestea di Eschilo, il film narra le vicende di Oreste, ultimo e più giovane esponente dei Cammarano, potente famiglia della camorra, che racconta al giudice gli avvenimenti di cui è stato testimone e protagonista.
Quo vadis Zvanì? Così si può intitolare il discorso con cui Antonio Faeti, già professore di Letteratura per l’infanzia nell’Ateneo bolognese e attualmente docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, introduce e commenta un grande poema del Pascoli latino: il latino era per il Pascoli la lingua del cuore e adessa egli affidò i suoi componimenti più emozionanti.
Pomponia Graecina (1909) è il poemetto latino in esametri con cui Pascoli vinse l’edizione del Certamen di Amsterdam del 1910: Pomponia, nobile moglie del flamine Plauzio, viene sottoposta al giudizio del marito e per amore del figlioletto Aulo sceglie di rinnegare la sua fede cristiana. “Mortalis amor, dolor immortalis!”.
Ideazione e rielaborazione drammaturgica: Matteo Castellucci
Traduzione e consulenza scientifica: Alfonso Traina
Voci recitanti: a cura di Associazione Mala Testa
Ingresso a pagamento
In caso di maltempo: Sala Gramsci
Eva Cantarella , professore di Diritto greco e romano nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano, introduce e commenta alcuni brani tratti dall’Odissea, nella traduzione di Rosa Calzecchi Onesti.
Un breve viaggio nel testo che rappresenta il canone della letteratura occidentale, lungo un percorso (canti V, X, XII) al cui centro si pone la figura femminile con la guida di una grande studiosa del mondo antico.
Voce recitante: Giovanna Bozzolo
Ingresso a pagamento
In caso di maltempo: Teatro degli Atti
Una performance introdotta e commentata da Andrea Branzi
Il titolo di questa performance, che si svolge nel nuovo Museo degli Sguardi, nasce dal verso di un poeta e allude alla ricerca che conduce il gruppo che lo propone, “Umpalumpa”, fondato dalle danzatrici Marta Melucci e Francesca Telli.
Antropologia e architettura sono le discipline a cui il gruppo di giovani artisti si riferisce per parlare, attraverso il linguaggio del corpo, del legame con i luoghi e la definizione di sé negli spazi della contemporaneità. Questi sono anche i temi trattati dall’architetto Andrea Branzi, docente presso la facoltà di Disegno industriale del Politecnico di Milano, che introdurrà la serata. Nell’ambito dell’architettura e del design d’interni il professor Branzi conduce da tempo una ricerca sulla definizione e la rifunzionalizzazione degli spazi urbani attraverso le relazioni e le necessità di chi li abita.